Come scrivere una tesi di successo
Sei arrivato alla fine dell’università e ti rimane solo da scrivere la tesi di laurea? Allora forza e coraggio che c’è ancora un po’ di strada da fare. Ormai sei libero dallo studio di esami specifici e ti si chiede un salto di qualità che avrà come risultato finale la produzione di un lavoro di ricerca tutto tuo, che è però da costruire da zero.
Per molti scrivere la tesi di laurea non è semplice. Magari sono anni che non prendono carta e penna in mano e non scrivono un loro pensiero personale. Forse hanno fatto il loro ultimo tema alle scuole superiori e devono riprendere la mano. Quindi non ti spaventare se all’inizio per scrivere una pagina ci metti un’ora intera. E quello che scrivi neppure ti piace. Dovrai esercitarti e vedrai che man mano che entri nell’argomento, l’onere della stesura di un testo ordinato e ben organizzato non sarà più tanto pesante.
C’è un bel libro intitolato “Come si fa una tesi di laurea”, scritto da Umberto Eco nel 1977. E’ una lettura utilissima a chiunque stia per intraprendere un lavoro di tesi. La consigliamo. Ma intanto vediamo quali sono i suggerimenti più utili, per produrre un documento di qualità, che ti potrà valere una bella lode.
Il lavoro di ricerca e argomentazione della tematica scelta deve ovviamente essere fatto a priori. Quindi una volta che si è a un buon punto e si è capito quanto ampio sarà l’argomento e in che cosa consisterà la tesi vera e propria, si può procedere con la stesura di un indice.
L’indice è fondamentale perché ti spinge a riordinare le idee e a buttare giù un vero e proprio progetto. Dividi l’argomento in capitoli e in paragrafi. Sottoponi l’indice al vaglio del relatore e dopo le dovute aggiunte hai uno schema chiaro da seguire. Puoi cominciare a scrivere. All’inizio andrai lentamente, poi man mano che il lavoro procede vedrai che la ricerca decollerà velocemente. Scrivi le conclusioni alla fine e per ultimo l’introduzione, per la quale si deve avere una visione globale dello scritto per poterne fare un “cappello”. Non dimenticare il titolo e … in bocca al lupo!